Per poter dare il massimo delle sue qualità organolettiche la vernaccia deve invecchiare almeno 3 o 4 anni.

L'INVECCHIAMENTO


Il processo di invecchiamento è uno dei primari artefici di quell’unicità di aromi che rappresenta l’inconfondibile bouquet della Vernaccia.
L'invecchiamento in botti di castagno porta ad un lento arricchimento in alcool della Vernaccia
Il prodotto finale è un vino bianco secco, giallo dorato carico con riflessi ambrati.
Nella consueta prassi d’invecchiamento della vernaccia, durante il periodo estivo si riscontra una perdita d’acqua attraverso il castagno delle botti sia per evaporazione che per filtrazione, di conseguenza il volume del vino scende mentre cresce il suo grado alcolico, rendendolo al contempo più conservabile e stabile.
Anche la cantina, in cui la Vernaccia è messa a fermentare, non è un luogo qualunque ma un locale dalle caratteristiche particolari
In passato si trattava spesso di luoghi costruiti con muri in mattoni crudi, tetto coperto in canne e tegole sarde e con pavimento in terra battuta. Il primo travaso del vino viene fatto nella primavera successiva, ed il secondo di norma nel mese di luglio.
Per poter dare il massimo delle sue qualità organolettiche deve invecchiare almeno 3 o 4 anni. Dal secondo anno sino alla fine dell’invecchiamento questo processo sarà uno dei primari artefici di quell’unicità di aromi che rappresenta l’inconfondibile bouquet della Vernaccia: alcolico ed aromatico insieme, delicato ma persistente, con sfumature di fior di mandorlo; sapore fino, sottile, caldo, con gradevole retrogusto di mandorle amare.

Aceto Bennaxi

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